Rinnovabili - L'Agroenergia è il futuro
«L’agroenergia, che già costituiva una forma di integrazione del reddito, visti i costi attuali di elettricità e carburanti diventerà presto fondamentale per la sussistenza delle aziende del settore primario», così Carlo Giulietti, imprenditore di Casaleone che è a capo di Copagri (Confederazione produttori agricoli) Veneto che ha sede a Cerea, ha presentato venerdì sera le iniziative messe in piedi dalla sua associazione su questo fronte. «L’agricoltura già ora si caratterizza per il suo rilevante contributo alla produzione di energia, arrivando a coprire quasi il 50% dei consumi di energia da fonti rinnovabili e l'8,7% di quelli totali, ma anche per consumi energetici molto contenuti, pari al 2,3% del totale nazionale», ha sottolineato Giulietti, nell’ambito di un incontro che si è svolto nell’area Exp di Cerea.
«Il contesto è in continua evoluzione e manca una normativa che definisca compiutamente le modalità con cui si può agire, però, anche in relazione alla spinta propulsiva che deriverà dal PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), è diventato necessario ragionare sulle possibili iniziative da mettere in campo per promuovere lo sviluppo di tutte le potenzialità energetiche derivanti dall’attività agricola», ha aggiunto Giulietti, prima che Alessandro Pierantoni, coordinatore tecnico nazionale di Gaia Energia, la cooperativa promossa dalla Copagri per sostenere la produzione e il consumo delle agroenergie, presentasse le potenzialità legate alle biomasse e all’utilizzo degli impianti fotovoltaici e agrivoltaici.
«Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza vengono stanziati 1,5 miliardi di euro destinati all’agrisolare, che prevede la posa di pannelli su coperture, 1,1 miliardi per l’agrivoltaico, che dovrebbe sorgere sopra a terreni non fertili, e altri 1,9 miliardi per impianti di biometano e di biogas», ha elencato Pierantoni.
«Si tratta», ha precisato Giulietti, «di cifre di tutto rispetto, con le quali l’agricoltura potrà contribuire in maniera significativa a ridurre la dipendenza del Paese dai carburanti fossili, ma la priorità, ovviamente, dovrà essere quella di continuare a garantire la piena salvaguardia e la completa tutela dei suoli agricoli, il cui fine primario è e deve continuare a essere la produzione di cibo», ha rimarcato Giulietti. Secondo il quale, per far sì che l’agroenergia diventi davvero una risorsa per le aziende, oltre che per il Paese, è necessario, per prima cosa, che ci sia un’azione comune fra i ministeri dello Sviluppo economico, della Transizione ecologica e delle Politiche agricole e alimentari, volta a stabilire regole chiare, in modo che gli imprenditori agricoli sappiano come potersi muove-re. «Su questo, come Copagri, stiamo facendo una serie di proposte importanti al Governo e siamo anche pronti a supportare le aziende, studiando delle soluzioni personalizzate e illustrando le opportunità fiscali previste», ha precisato Giulietti.
Fonte:
Fiorin, L. (2022, 27 giugno). L'agrienergia è il futuro «Ma ora servono norme».
L'Arena di Verona, 21.